Là, dove il moderno e il giovanile sposano i metodi cortesi di una volta, si può ancora vivere la magia dell’incontro tra generazioni e dell’eredità di un mestiere che è prima di tutto scelta di vita. Là, dietro al bancone, la freschezza del prodotto si combina ancora con i metodi dei bottegai dei bei tempi, quando il contatto con il cliente era umano e portato alla “dolce chiacchierata” di metà mattina o metà giornata e non era irrigidito da un numero e dalla fila al supermercato.

La “Macelleria Equina Pagliarini”, in via Baldesio a Casalmaggiore, è, senza esagerare, un luogo di culto per chiunque apprezzi la bontà e la nobiltà della carne di cavallo. E s’è guadagnato questa aura quasi sacrale nel corso degli anni, quando, nonostante la concorrenza della vicina Parma (patria, come noto, del “caval pist”), ha saputo reggere l’urto, andando anzi a costruirsi una clientela di spessore puro oltre il Po.

Aperto nel 1975 da Roberto Pagliarini, totem dell’attività e tuttora attivo, laddove occorra, nonostante la meritata pensione, il negozio è passato nel 2002 al figlio Giovanni. Un passaggio idealmente simboleggiato dal cambio di moneta, se è vero che papà Roberto era abituato a maneggiare la lira, mentre Giovanni, da quando ha preso le redini del mestiere, ha sempre fatto i conti in euro.

La tradizione, dunque, non si svende alla ricerca del nuovo a tutti i costi, sebbene sperimentazione e ammodernamento non manchino al DNA di famiglia. Il locale è stato infatti rinnovato nel 2010, quando ha festeggiato i suoi 35 anni e reso ancora più luminoso e accogliente sia per i clienti sia per il reparto espositivo che accoglie oggi i più svariati piatti.